6 PASSI PER LIBERARSI DELLE TOSSINE EMOTIVE

"Il miracolo non è quello di camminare sulle acque
ma di camminare sulla terra verde nel momento presente
e di apprezzare la bellezza e la pace che sono disponibili ora.
Thich Nhat Hanh
In un campo come in una casa, a primavera si fa pulizia. Immaginiamo di purificare la coscienza con lo stesso impegno con il quale in questa stagione, come suggeriscono i buoni nutrizionisti e diversi medici illuminati, seguiamo programmi depurativi per il corpo.
Ci sono stati d’animo che agiscono come veleni o vampiri emotivi.Certo, le emozioni sono preziose. Gettano un ponte tra le sensazioni del corpo e i giudizi che formula la mente, aiutandoci a riconoscere le priorità e a scegliere il comportamento opportuno nelle diverse situazioni. Certe interferenze emotive, tuttavia, atteggiamenti o attitudini di cui non sempre siamo coscienti, inquinano il nostro sentire. Succhiano le forze vitali e ci impediscono di concentrarci sulle priorità . Occorre lasciare andare queste tossine, affinché la sfera psichica conservi il più possibile il proprio equilibrio.
Gli "infestanti psichici" più insidiosi
Ci sono cinque stati interni che emettono scorie particolarmente nocive per il mantenimento di una sana ecologia della mente.- Rancore: ci imprigiona nell’astio verso qualcuno
- Vittimismo: ci fa sentire perseguitati, reclama attenzioni senza chiederle direttamente e ci toglie la volontà di resistere
- Senso di colpa: cova quasi sempre rabbia verso qualcuno, che poi dirigiamo contro noi stessi
- Colpevolizzazione: cerca un nemico su cui proietta le nostre frustrazioni
- Invidia: nasconde la voglia di nuocere a una persona e di privarla di qualcosa che vorremmo per noi.
Sono tutte emozioni che sottraggono energia. Ecco 6 passi per iniziare a liberarvi di questi tossici interiori.
1. Acuite la vostra consapevolezza
Chiedetevi se una di queste attitudini vi appartiene. Siate onesti e franchi. Sganciatevi da qualche alibi mentale e riconoscete se in questo momento il campo dell'anima fatica a far crescere germogli nuovi perché qualche gramigna emotiva ha colonizzato le zolle più fertili. Sospendete l'attenzione rispetto al passato e appuntate lo sguardo sul presente, che è il tempo della trasformazione, della possibilità , dell'innesco del cambiamento che sarà poi visibile nella catena dei giorni che verranno.2. Contestualizzate la vostra emozione tossica
Fate uno sforzo di precisione e, una volta individuata la vostra emozione tossica, concentratevi sulle sue ramificazioni. Chi coinvolge? Quali situazioni l’hanno provocata? Che tipo di occasioni o contesti la riattivano e come si esprime oggi? Che cosa vi toglie? Da cosa vi protegge? Come sarebbe la vostra vita se questa intermittenza del cuore cessasse di pulsare o diminuisse la frequenza dei suoi battiti? Rispondete nella vostra mente il più sinceramente possibile.3. Mettete nero su bianco l'emozione parassita
Prendete un foglio e scrivete una frase o un paragrafo che sintetizzi l'atteggiamento interiore che vi disturba e consuma le vostre energie migliori. E' importante che quanto scrivete includa anche gli attori implicati, a vario titolo, nello stato interno che avete identificato. Se preferite, disegnate la vostra emozione utilizzando dei colori.4. Leggete lo scritto oppure osservate il disegno
Dalla fase di scrittura o del disegno, passate alla rilettura a caldo o all'osservazione partecipe di quanto avete riversato sulla carta. Immedesimatevi con quanto vedete. Osate sostare nei sentimenti - facilmente scomodi - che vi attraversano. A volte è utile stare in ascolto del proprio respiro e dirigere questo flusso, che è il primo radicamento nel corpo e allo stesso tempo la più immediata valvola di scambio tra interno ed esterno, là dove sentite smuoversi qualcosa.5. Cambiate angolatura
Modificate ora il punto di vista e mettetevi nei panni delle persone che in qualche modo sono collegate con la vostra emozione tossica. Cosa direbbero loro? Come si sentirebbero? Quale sarebbe il tono della loro voce se potessero parlare e come la loro reazione entrerebbe nel quadro che vi siete immaginati? Ascoltate come si modificano i vostri pensieri e le vostre sensazioni mentre adottate questo cambio di prospettiva.6. Fate un gesto liberatorio
L'ultimo punto in questo processo di riconoscimento e liberazione dalle tossine emotive è il passaggio all'atto: strappate il foglio oppure accartocciatelo e gettatelo via. Questo sbocco finale, appoggiato a un'azione simbolica, è necessario per collegare le funzioni che sono state impegnate in tutto il percorso, dando loro un esito e una chiusura.Grazie a un comportamento definito, il corpo fa qualcosa nell'ambiente e unifica nel gesto la memoria e l'introspezione del punto 1, la focalizzazione mentale del punto 2, l'oggettivazione del punto 3, l'adesione profonda all'esperienza del punto 4, il ritorno all'interiorità , con uno sguardo più ampio e capace di integrare eventuali proiezioni, del punto 5. In questo modo, la funzione Personalità - che nella teoria del Sé di impronta gestaltica è il centro in cui si forma e si evolve l'identità a contatto con il mondo - integra l'esperienza appena fatta e la inscrive nella storia e nella biografia.
Può darsi che occorrano più momenti come questo per eliminare i sentimenti parassiti. Se è così, ritagliatevi uno spazio della giornata in cui ripetere questa esperienza con una periodicità regolare, ad esempio ogni due giorni per un paio di settimane, oppure una volta al giorno per il tempo che vi sarà necessario. Con pazienza e nel pieno rispetto di voi stessi.
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