
è di definirla tendenza al completamento, all’attualizzazione,
alla conservazione ed al miglioramento.
Cos'è il counseling? La professione è giovane, almeno in Italia, ma la parola che la definisce ha un'origine antica. Counseling deriva dal verbo latino consulere, traducibile con "decidere", "provvedere a", ma anche "prendersi cura di”. L'etimologia rimanda a un'azione condivisa e rende perfettamente l'essenza del counseling: una forma di aiuto professionale che supporta qualcuno a superare con le proprie forze una difficoltà.
Nel counseling, cliente e counselor collaborano. I ruoli sono complementari ed entrambi gli attori sono soggetti attivi, che partecipano a uno scopo comune. Da un lato c'è qualcuno che attraversa un momento di crisi e dall'altro c'è un professionista che ha la sensibilità, la formazione e le competenze per accompagnare l'altro a trovare risposte ai suoi bisogni specifici. I capisaldi su cui poggia il counseling sono la relazione, l'ascolto e il dialogo.
Quando e perché cercare un counselor
Il counseling è fondamentalmente uno spazio per prendersi cura di sé in maniera finalizzata, con il supporto di un professionista. La richiesta di consulenza a un counselor può coinvolgere tanti aspetti della vita: il lavoro, la famiglia, una relazione d'amore, blocchi nella comunicazione o tensioni nei rapporti con gli altri, una svolta esistenziale, ma anche la gestione del tempo, il miglioramento dell'autostima o la ricerca di metodi efficienti per reagire allo stress. Ancora, si può approfittare del counseling per risvegliare la motivazione, quando è richiesto uno sforzo in più per seguire una dieta, un piano di studi o un percorso di salute impegnativo.In tutti i casi, il counselor stimola la persona che ha chiesto il suo intervento a diventare più consapevole dei propri punti di forza e dei limiti che si autoimpone, la guida a potenziare le risorse e a valutare con più obiettività gli ostacoli.
Il counseling offre un sostegno e un orientamento, aiutando a mettere in campo azioni efficaci e a disinnescare comportamenti disfunzionali.
Il piano del confronto, nel counseling, resta però paritario. Non si tratta di fornire ricette né di spingere verso una direzione piuttosto che un'altra, bensì di affiancare il cliente sulla via, alleggerendo la zavorra e rinforzando l'equipaggiamento, perché l'altro possa procedere con più sicurezza verso la meta e scoprire la sua soluzione - che è unica, personale, creativa – al problema.
Le specificità di un percorso di counseling
La relazione di counseling si sviluppa all'interno di confini definiti ed è connotata da caratteristiche precise:
La brevità
Il percorso di counseling si snoda entro un arco temporale circoscritto, che in genere prevede una decina di incontri, della durata di 50-60 minuti ognuno. Il counselor si mette a servizio dell'altro con l'idea di rendersi superfluo appena possibile. La brevità del counseling è uno degli elementi strutturali che di per sé promuovono nel cliente l'autonomia e il senso di efficacia personale.Al di là di un percorso canonico, è anche possibile sperimentare il counseling attraverso colloqui sporadici (da uno a cinque). Quando accade qualcosa di imprevisto e ci si sente in balia di una tempesta di emozioni difficili da gestire, oppure nel momento in cui si profila la necessità di prendere una decisione con urgenza e l'impressione è quella di non avere punti di riferimento, l'incontro con un professionista sensibile riesce spesso a offrire un supporto utile per affrontare la situazione in senso costruttivo.
La centralità dell'ascolto
L'ascolto attivo è sostanza e metodo del counseling. La qualità della relazione si costruisce fin dal primo contatto sulla capacità del counselor di accogliere il cliente con empatia, autenticità e accettazione incondizionata. Nei colloqui vengono utilizzate tecniche che aiutano la persona a esplorare il proprio vissuto, a meglio comprendere ciò che i fatti significano per lei e a cogliere elementi della sua realtà che magari risultano opachi, confusi o nascosti. Una visione più chiara allarga le potenzialità di azione.Mi piace paragonare un buon percorso di counseling a un accordo musicale. Il counselor mentre ascolta aggancia le frequenze dei pensieri dell'altro, segue il flusso ora armonico e ora dissonante delle sue sensazioni, riesce a percepire le tonalità emotive che scorrono nel vissuto di chi ha di fronte. La disponibilità a “sentire con”, a comprendere senza mai giudicare la melodia dell'altro, è il primo mattone nell'edificio dell'alleanza tra counselor e cliente. E da questa sintonia di sensibilità dipende gran parte del successo dell'intervento.
La definizione di un obiettivo concreto
Counselor e cliente negoziano un obiettivo specifico, che segna la direzione di senso del percorso. Il "contratto di counseling" inserisce il processo nel circuito della responsabilità e invita a immaginare un futuro a portata di sguardo, dove è più facile dare forma, colore, misura ai risultati attesi.La definizione dell'obiettivo permette di convogliare le energie oltre il problema e verso lo stato desiderato, aiuta a mettere a fuoco ciò che si può fare pragmaticamente per vincere le difficoltà, dà modo di verificare i progressi via via che il counseling prosegue e di correggere l'intervento, se e quando necessario.
La valorizzazione di ciò che c'è e funziona
La nota dominante nel counseling è la sottolineatura del positivo. Il capitale di risorse che ogni essere umano racchiude dentro di sé è il presupposto del lavoro e insieme un punto di arrivo: si parte da ciò che l'individuo riconosce come qualcosa di sano e buono nel suo mondo per valorizzarlo.Il focus sul "qui e ora"
Il counseling considera la persona nel suo contesto di vita (qui) e nella sua situazione presente (ora). Comprendere come realizzare aspirazioni e desideri prevale sulla ricerca del perché sussistono problemi. Le chiavi di volta del counseling sono la responsabilità, la consapevolezza, la motivazione, l'apertura al possibile.Le differenze tra counseling e psicoterapia
Il counseling è una professione ai sensi della Legge n. 4 del 14/1/2013 che lavora nel perimetro del benessere e non è in alcun modo accostabile a un percorso psicoterapeutico. Le differenze principali tra counseling e psicoterapia sono relative a tre ambiti.
1. L'orizzonte temporale
Il counseling riguarda situazioni attuali e contingenti, che vengono affrontate in un arco di tempo limitato in genere a tre mesi. La psicoterapia coinvolge spesso l'esplorazione del passato e richiede di norma tempi più lunghi.2. Il piano degli obiettivi
Il counseling mira potenziare il bagaglio delle risorse personali (empowerment), a puntellare l'autonomia nel prendere decisioni e a rinforzare i fattori protettivi e migliorativi del benessere. La psicoterapia opera con atti clinici tesi alla ristrutturazione della personalità e alla riduzione di sintomi psichici.3. Il metodo e la finalità ultima
Il counseling si inscrive tra gli interventi finalizzati alla promozione della salute (salutogenesi), utilizza tecniche facilitanti e non somministra test. La psicoterapia presuppone la diagnosi e la cura di disturbi e patologie.Vuoi provare il counseling?
Il counseling è innanzitutto una relazione basata sulla fiducia, che aiuta a uscire dai momenti difficili attraverso la (ri)scoperta delle risorse interiori e la rivitalizzazione della spinta creativa che è propria di ciascuno di noi. Io offro il mio ascolto, le mie competenze, la mia disponibilità e la mia voglia di conoscere il tesoro che si nasconde in ogni essere umano.